L’equo compenso per i professionisti allunga il passo verso l’Aula del Senato per la sua definitiva approvazione in legge. Il disegno di legge 2419 per il pagamento equo e dignitoso delle prestazioni dei professionisti, infatti, è stato approvato dalla Commissione Giustizia del Senato senza correzioni.
Il provvedimento, che attende ora il voto definitivo dell’Aula, prevede la nullità delle clausole che non prevedono un compenso equo e proporzionato all’opera prestata, tenuto conto anche dei costi sostenuti dal prestatore d’opera così come sono nulle le pattuizioni che attribuiscono al committente vantaggi sproporzionati rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro svolto o del servizio reso. Il provvedimento considera, tuttavia, solo i rapporti contrattuali tra professionisti e clienti “forti”: banche, assicurazioni e imprese che nell’anno precedente al conferimento dell’incarico hanno occupato alle proprie dipendenze più di 50 lavoratori o hanno presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro.
“Desideriamo ringraziare tutte le forze politiche che hanno accolto l’appello delle professioni ordinistiche”, dichiarano Armando Zambrano e Marina Calderone, presidente e vicepresidente di ProfessionItaliane, “a favorire una rapida chiusura della discussione in Commissione, evitando così che il provvedimento finisse su un binario morto e vanificando, quindi, un iter parlamentare lungo e complesso, preceduto da una lunga battaglia politica da parte degli ordini”. Nei giorni scorsi l’appello dell’Associazione costituita da Cup e Rpt in rappresentanza di oltre due milioni di professionisti era stato condiviso anche da Confprofessioni (la confederazione dei sindacati ordinistici) e dall’Adepp (l’Associazione degli enti di previdenza privatizzati e privati). “Per noi è un momento di soddisfazione”, aggiungono Zambrano e Calderone, “perché questo risultato è la dimostrazione che quando le professioni sono unite e propositive possono portare a compimento il percorso di riconoscimento dei diritti dei propri iscritti ma anche delle tutele necessarie per i cittadini. Confidiamo, adesso, che il ddl sia calendarizzato al più presto in Aula in modo da chiudere il cerchio prima della fine della Legislatura”. ProfessionItaliane, ConfProfessioni e Adepp proseguiranno il confronto sull’equo compenso, attraverso un tavolo tecnico, al fine di arrivare a proposte condivise di miglioramento del testo attuale.