Energie rinnovabili e Pnrr. La questione energetica continua ad essere al centro dell’attenzione del governo, mentre prosegue il conflitto tra Russia ed Ucraina (e l’Italia si sta adoperando per «affrancarsi» dalle fonti che arrivano da Mosca): il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha annunciato che l’Esecutivo farà un nuovo decreto, giacché «in questo momento serve un plus di determinazione». Il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha proseguito stamattina nel corso di un’audizione presso la Commissione parlamentare per la semplificazione, ha anticipato che nel provvedimento imminente «ci dovranno essere drastiche semplificazioni, soprattutto per sbloccare quanto si è accumulato nel tempo e per rendere fisiologico l’impianto delle energie rinnovabili».
Il titolare del dicastero di palazzo Vidoni, inoltre, ha specificato che «noi abbiamo un milione di edifici pubblici, pensate cosa vuole dire mettere sui tetti, dove è possibile, il fotovoltaico, pensate all’autonomia, al risparmio energetico» che si determina. Entrando nel merito delle «semplificazioni drastiche sul fronte delle energie rinnovabili», come è possibile leggere nel documento che è stato consegnato da Brunetta al Parlamento, vi sono messe nero su bianco le ipotesi di lavoro e le proposte sul tema. Tra queste è annoverata «la liberalizzazione dell’installazione di pannelli solari, termici, o fotovoltaici, sugli edifici (ad eccezione dei soli edifici individuati come beni culturali, dove l’installazione sarebbe comunque sottoposta a procedura autorizzatoria semplificata)», a seguire è indicata «la definizione per legge delle aree e della tipologia di edifici sui quali, «di default», è possibile installare impianti Fer (Fonti energie rinnovabili) e produrre energia, a partire dalle aree industriali dismesse e dalle aree agricole abbandonate, o non produttive da oltre 5 anni».
Inoltre, viene segnalato nel testo ministeriale portato in audizione, nell’elenco delle iniziative ventilate c’è pure «la nomina di un commissario straordinario del governo (presidente commissione Via Pnrr/Pniec) per lo smaltimento delle giacenze riguardanti le richieste di autorizzazione sin qui presentate, con potere di superare i veti delle sovrintendenze (e subcommissari a livello regionale da individuare nella figura del presidente di Regione o di un suo assessore)», poi spazio al «potenziamento delle unità dedicate alle autorizzazioni per impianti Fer nell’ambito del pool dei 1.000 esperti» già previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza «e la pianificazione di interventi di formazione rivolti agli enti del territorio sulle procedure autorizzative e sugli interventi di semplificazione», da realizzare, si legge nel documento del ministero della Pubblica amministrazione, mediante «l’utilizzo della piattaforma di assistenza tecnica «Capacity Italy» per intercettare le esigenze dei territori» e mettere a disposizione, viene precisato, in conclusione, dei «professionisti esperti».