Energia, la crisi dei costi si attenua, in vista tariffe più «soft» per cittadini e imprese
Le conseguenze del conflitto fra Russia ed Ucraina (divampato poco meno di un anno fa, alla fine del febbraio del 2020) sembrano essersi affievolite sul versante dei prezzi energetici a carico delle famiglie e del mondo produttivo, nel nostro Paese: a seguito, infatti, della discesa del costo del gas, che è stato registrato a gennaio, le tariffe per i clienti del mercato tutelato sono destinate a subire una riduzione sostanziosa, come annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Nomisma Energia, dal canto suo, si è lanciata a stimare un -33%, tuttavia la variazione ufficiale verrà comunicata a stretto giro, giovedì 2 febbraio, dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera).
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto sapere, poi, nel fine settimana appena trascorso, che «nelle prossime settimane finalmente vedremo i risultati» del lavoro lunghissimo realizzato in ambito europeo dall’Italia e dagli altri stati membri col «tetto» al prezzo del gas.
E, dunque, giovedì l’Autorità, che da ottobre si incarica di aggiornare ogni mese il costo del gas per i clienti in tutela (mentre resta trimestrale l’aggiornamento dell’elettricità), darà notizia della variazione di gennaio per le famiglie in tutela in base all’andamento medio del mercato all’ingrosso italiano nello stesso mese. Un dato che sarà prezioso per comprendere, viene indicato, anche l’andamento futuro della spesa per le materie prime, in Italia.
Stando, poi, alle verifiche e ai calcoli che sono stati effettuati in questi giorni dal Codacons, se il taglio delle bollette fosse addirittura del 40%, il risparmio varrebbe almeno 845 euro a famiglia. Prezzi più contenuti sul fronte del gas, inoltre, viene segnalato, non saranno solamente vantaggiosi per la platea dei consumatori (si apprende che più di un italiano su tre, il 35%, secondo un’indagine Coldiretti/Censis, ha già provveduto, intanto, a tagliare l’utilizzo dei fornelli a gas per contenere i consumi), bensì tutto ciò è destinato ad avere effetti positivi anche sull’inflazione, che dovrebbe progressivamente scendere dal +11,6% che è stato toccato a dicembre. Si tratta di una circostanza favorevole, è stato rilevato nel quadro della ricerca Coldiretti/Censis, che avviene «con l’arrivo del grande freddo nello Stivale, dopo mesi di clima temperato, in una situazione in cui ben il 55% dei connazionali dichiara di fare meno ricorso a termosifoni, oppure a stufe elettriche, proprio per tenere sotto controllo la spesa per il riscaldamento», per non ritrovarsi a dover pagare delle bollette troppo «salate».
Il governo, infine, guarda all’avvenire, cercando di immaginare nuovi scenari favorevoli per ciò che riguarda gli approvvigionamenti di materie prime: a giudizio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, per Palazzo Chigi la priorità «resta la questione energetica. Bisogna procedere spediti sull’efficientamento delle reti di trasmissione dell’energia sul territorio nazionale, e della produzione domestica», ha dichiarato nel corso di un’intervista.