Spese energetiche più «soft» dopo i rialzi dovuti alla guerra fra Russia e Ucraina
All’orizzonte spese energetiche più «soft» per gli abitanti della Penisola che, in considerazione dello svilupparsi del conflitto fra Russia ed Ucraina (nonché a seguito di fenomeni che più di un’associazione dei consumatori aveva definito «di vera e propria speculazione») hanno visto, nei mesi passati, gli importi delle bollette da pagare andare verso l’alto: nella settimana appena iniziata l’Arera (Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente) divulgherà le nuove tariffe del gas nel mercato tutelato, che dovrebbero contemplare una riduzione di circa il 17%. E, inoltre, sono attesi pure tagli ai costi della luce.
Il Codacons, alla luce dell’andamento delle quotazioni internazionali dell’energia, ha effettuato una stima dei probabili riverberi sui portafogli dei connazionali di questa nuova stagione di approvvigionamenti e consumi, parlando di «sensibili riduzioni per le tariffe del gas di febbraio e per quelle dell’elettricità del prossimo trimestre che potrebbero comportare risparmi in bolletta da quasi 600 euro annui a nucleo», si legge in una nota diffusa a ridosso dello scorso fine settimana.
Stando ai calcoli dell’associazione che agisce in difesa dei consumatori, pertanto, «la bolletta del gas si attesterebbe attorno ai 1.154 euro annui, equivalente ad un risparmio, rispetto alle tariffe oggi in vigore, pari a 237 euro annui a famiglia», mentre per ciò che concerne l’elettricità, il pagamento medio «scenderebbe a quota 1.075 euro annui a nucleo, con una minore spesa rispetto ai valori odierni pari a 359 euro, e un risparmio complessivo tra luce e gas di 596 euro annui a famiglia», è stato messo nero su bianco. Inoltre, a giudizio del Codacons, se paragonato con quanto è uscito nell’arco del 2022 dalle tasche delle famiglie italiane (1.866 euro per il gas, 1.322 euro per la luce), il risparmio complessivo che si aspetta per le forniture energetiche sul mercato tutelato «raggiungerebbe quota 959 euro a nucleo».
Esiste, tuttavia, un’incognita di cui tener conto: sulle fatture imminenti di luce e gas potrebbe tornare a «gravare» nuovamente la quota relativa ai cosiddetti «oneri di sistema», il cui azzeramento è previsto scada il prossimo 31 marzo; in caso di mancata proroga del provvedimento da parte del governo, dal 1° aprile, è l’avvertimento dell’organismo, le bollette torneranno ad avere costi più elevati per gli italiani, «considerato che gli oneri di sistema pesano per il 10,7% sulle fatture della luce e per quasi il 5% su quelle del gas», è la considerazione espressa.
In queste ore, infine, l’Istat ha diffuso la stima sull’aumento dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 100,9 a 104,0): il dato, argomenta l’Istituto di statistica, è nuovamente in ascesa a seguito del calo di gennaio, grazie ad un’evoluzione positiva delle opinioni sulla situazione economica generale, a un aumento delle aspettative sulla situazione economica familiare e a migliori valutazioni sia sull’opportunità di effettuare acquisti nella fase attuale, sia sulla possibilità di risparmiare in futuro.