L’Italia dice la sua sul costo dei carburanti in (graduale) salita, in considerazione della crisi fra Mosca e Kiev: il Consiglio Ue «ha approvato di considerare di imporre un tetto dei prezzi per le importazioni di gas russo: questo potrebbe limitare l’incremento dell’inflazione e ridurre i flussi finanziari verso» il Cremlino, sono state le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi, pronunciate questa mattina, a Parigi, aprendo la riunione ministeriale dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), quest’anno presieduta dal nostro Paese, sottolineando però che «le discussioni sono ancora in corso. E la strada da percorrere – ha scandito – potrebbe essere lunga».
A giudizio del vertice di palazzo Chigi, poi, contro il caro energia l’organismo di Bruxelles deve valutare di «replicare» strumenti come «Sure», iniziative finanziarie comunitarie, cioè, «che ci hanno aiutato a riprenderci rapidamente dalla pandemia». Uno programma simile, questa volta mirato all’energia, sono state le sue dichiarazioni, «potrebbe garantire ai Paesi vulnerabili più spazio per aiutare i propri cittadini in un momento di crisi, rafforzerebbe il sostegno popolare al nostro sforzo sanzionatorio congiunto e contribuirebbe a preservare la stabilità finanziaria in tutta l’area dell’euro».
Un aiuto a ridare fiato al settore, intanto, potrebbe giungere pure dal Parlamento, giacché, nel quadro del cosiddetto Decreto Aiuti, sono stati depositati una serie di emendamenti trasversali per estendere il prelievo sugli extraprofitti anche a banche e intermediari finanziari che conducono attività sull’energia (i testi correttivi sono di M5s, Leu, Fi e FdI); le proposte, in particolare, si apprende, prevedono di allargare il «contributo a titolo di prelievo solidaristico» anche a «banche e intermediari finanziari che esercitano attività di compravendita di gas metano, gas naturale, energia elettrica o prodotti petroliferi o attività di negoziazione di prodotti contratti di opzione, contratti finanziari a termine standardizzati, «swap» e altri contratti su strumenti derivati connessi» all’energia.
Nel frattempo, il presidente del Consiglio ha tenuto a sottolineare che lo spinoso tema della fragilità climatica non può passare in secondo piano, a causa del conflitto russo-ucraino. «Questa situazione di emergenza non deve essere una scusa per tradire i nostri obiettivi climatici», bensì deve essere «la ragione per raddoppiarli. Accelerare la transizione energetica è fondamentale per spostarci verso un modello sostenibile e ridurre la nostra dipendenza dalla Russia. Dobbiamo agevolare – ha affermato, poi, Draghi, sempre durante la riunione dell’Ocse – l’espansione delle energie rinnovabili e promuovere ricerca e sviluppo in nuove soluzioni di energia verde e pulita. Questo significa rafforzare la nostra architettura dell’idrogeno, e sviluppare reti intelligenti e resilienti», ha concluso il capo del governo.