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Dl Superbonus: fra gli emendamenti la richiesta per l’acquisto dei crediti da parte delle Casse

da | 8 Mar 2023 | Competenze multidisciplinari, Notizie

Ripristinare il meccanismo di libera cedibilità dei crediti fiscali generate dai bonus edilizi. E permettere alle casse di previdenza dei liberi professionisti di acquistare quelli degli iscritti che non sono finanziariamente in grado di gestirne il processo.

E’ solo uno dei 300 emendamenti depositati in Commissione Finanze della Camera all’ultimo decreto legge n.11 del 16 febbraio 2023, recante le misure urgenti in materia di cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi, (relatore Andrea De Bertoldi, Fdl) con il quale l’esecutivo ha deciso di bloccare cessioni e sconti in fattura per i bonus edilizi a partire dallo scorso 17 febbraio.

La novità più importante potrebbe essere lo sblocco dei crediti per i lavori che si riferiscono al 2022 rimasti incagliati in piattaforma. Alcuni correttivi troveranno certamente posto nella legge di conversione del DL 11/2023, mentre alcuni potrebbero rientrare in un nuovo decreto legge, da far entrare subito in vigore.

Fra le richieste contenute negli emendamenti presentati dalla Rete delle professioni tecniche compare quindi, nell’ottica di ottimizzare la gestione dei crediti da Superbonus, la possibilità che le Casse di previdenza e gli enti previdenziali ordinistici senza oneri per lo Stato possano garantire, “come già fanno in altri contesti, la cessione dei crediti da parte dei professionisti che non sono finanziariamente in grado di gestire il processo”. L’articolo, inoltre, mira ad evitare ostacoli e documentazioni inutili e aggiuntivi, a carico dei professionisti, rispetto alle previsioni di legge.

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Non solo perchè le Professioni tecniche propongono di consentire anche ai professionisti coinvolti di poter usufruire della garanzia SACE prevista dal DL 6/23 (Decreto Aiuti Quater) per le imprese. Ciò consentirebbe anche a questi ultimi di disporre della capacità finanziaria necessaria.

Ma il pressing per le modifiche al provvedimento è praticamente bipartisan, da parte di tutti i gruppi parlamentari: tra gli emendamenti al dl Superbonus compaiono quelli, tutti molto simili, (FdI, FI, Lega, Pd, M5S, Noi moderati, Azione/Iv, Verdi e delle Minoranze linguistiche) che aprono alla possibilità di compensare con l’F24, così come richiesto da Abi e Ance. In pratica si prevede che per i periodi di imposta dal 2023 al 2027, le banche e la società Poste Italiane possono utilizzare in compensazione per i debiti fiscali da versare allo Stato i crediti di imposta, “a condizione che la relativa acquisizione da parte della banca o di Poste Italiane si perfezioni, tramite l’accettazione dei crediti da parte del cessionario, in data successiva a quella di entrata in vigore del presente decreto. Le disposizioni di cui al periodo precedente – si legge nei testi – si applicano anche ai crediti d’imposta relativi alle spese sostenute nel 2023 per i medesimi interventi, per i quali ricorrano le condizioni di cui all’articolo 2, commi 2 e 3”.

Gli emendamenti variano nella percentuale delle somme raccolte da portare in compensazione. La Lega ad esempio, che nell’emendamento ricalca una proposta di legge del 2020, propone l’1%; Azione/Iv il 2%, chiedendo anche la proroga della comunicazione al 31 maggio; FdI il 3%.

In ogni caso commenta il relatore in commissione Finanze al decreto Andrea de Bertoldi, deputato di Fratelli d’Italia, “aver contenuto il numero di emendamenti al dl sui crediti fiscali del superbonus a circa 300 aiuterà il dialogo tra le parti e porterà, ne sono certo, a modificare in meglio il decreto. Ci troviamo di fronte a una situazione insostenibile che va immediatamente frenata, ma che non deve penalizzare né le famiglie né le imprese. Per questo abbiamo la necessità di lavorare tutti insieme e bene per apportare le migliorie necessarie. Evitare tensioni ostruzionistiche era per me, relatore del provvedimento, la priorità assoluta. Finora è andato tutto bene. Mi auguro che continueremo a lavorare, maggioranza e opposizione, con lo spirito costruttivo con cui abbiamo esaminato finora il provvedimento”.

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