Nel dl Salva infrazioni la possibilità di modificare i limiti di velocità per motivi ambientali
La possibilità di modificare i limiti di velocità sulle strade per motivi ambientali, anche per ridurre le infrazioni comunitarie verso l’Italia.
Ad annunciare la novità è stato il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, che lo scorso 26 giugno è intervenuto in audizione presso la commissione politiche dell’Unione europea del Senato per illustrare le norme di competenza del suo dicastero presenti nel decreto salva infrazioni (dl 69/2023), il provvedimento approvato in Consiglio dei ministri il 7 giugno. Il decreto, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 13 giugno, nasce “dalla necessità ed urgenza di prevenire l’apertura di nuove procedure di infrazione e l’aggravamento di pendenti attraverso l’immediato adeguamento dell’ordinamento nazionale al diritto dell’Unione e alle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea”, come si legge sul sito del governo.
Il testo mira, quindi, a ridurre il numero complessivo delle procedure di infrazione avviate dalla Commissione Ue nei confronti dell’Italia attraverso “l’immediato adeguamento dell’ordinamento nazionale al diritto dell’Unione e alle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea”. Si tratta di 27 articoli, che incideranno su otto procedure di infrazione e otto casi di pre-infrazione.
Il ministro ha quindi analizzato alcuni dettagli del testo, parlando anche delle modifiche che potranno avere un impatto su macchine, camion e motorini: “sulla circolazione stradale introduciamo la possibilità nel codice della strada di modificare i limiti di velocità per motivi ambientali, non solo di sicurezza. Una vera e propria rivoluzione culturale”. Il ministro ha dedicato ampio spazio al tema della qualità dell’aria, definito “estremamente rilevante per il nostro paese”, nei confronti del quale “le procedure d’infrazione contestano il superamento dei valori limite delle sostanze nocive in una porzione considerevole del territorio nazionale”. Le novità porteranno a “importanti riduzioni delle concentrazioni degli inquinanti nelle aree urbane adiacenti alle autostrade, che risultano spesso in superamento in molte aree”.
Attenzione, infine, anche allo stanziamento economico per la prevenzione e la riduzione del radon, su cui sono arrivate rassicurazioni per quanto riguarda i tempi: “l’iter per l’adozione del Piano nazionale d’azione per il radon è attualmente in fase avanzata, essendo già stata acquisita l’intesa della Conferenza stato-regioni”, le parole del ministro.