“Non sarà una navigazione facile, per la gravosità delle scelte ma anche per un pregiudizio politico che colgo nelle analisi che ci riguardano. In parte giustificato: sono la prima donna, vengo da una storia politica relegata ai margini della Repubblica, e non arrivo qui fra le braccia di un contesto familiare favorevole o con amicizie importanti. ”.
Questo l’inizio dell’intervento che Giorgia Meloni ha fatto chiedendo la fiducia, ricordando alcune donne che hanno fatto la storia del Paese e riaffermando la collocazione euro-atlantica dell’Italia”. La premier ha ringraziato innanzitutto il Capo dello Stato, il suo predecessore Mario Draghi e la coalizione di centrodestra, che ha dato “vita a governo in uno dei lassi di tempo più brevi della storia”.
Fra gli applausi di tutta l’aula, Meloni ha affrontato subito la sua condizione di prima donna a capo del governo, “una responsabilità” ha detto, “che ho nei confronti delle donne che affrontano difficoltà ingiuste per vedere apprezzato il loro talento”.
Meloni sollecita, poi, una risposta europea all’emergenza energetica, denuncia l’assenza di una risposta all’aumento dei prezzi del gas, garantisce la proroga delle misure di “supporto per bollette e carburante, un impegno finanziario imponente che ci costringerà a rinviare provvedimenti che avremmo voluto adottare già in bilancio. La nostra priorità oggi è comunque quella di mettere un argine al caro energia e accelerare in ogni modo la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la produzione nazionale. I nostri mari possiedono giacimento di gas che abbiamo il dovere di sfruttare appieno, il mezzogiorno è il paradiso delle rinnovabili, un patrimonio di energia verde troppo spesso bloccato da burocrazia e veti incomprensibili”, ha aggiunto la premier. “Sono convinta che l’Italia con un po’ di coraggio e spirito pratico potrebbe uscire più forte di prima”, ha dichiarato.
Poi arrivano i dati economici: “c’è un’inflazione all’11,1 per cento. Sono indispensabili misure volte a far crescere il reddito (…) viviamo nel “contesto più complicato dal secondo Dopoguerra ad oggi. Le previsioni economiche del 2023 parlano di un marcato rallentamento per Italia e Europa”. L’ultimo aggiornamento del Def segna una crescita del Pil ferma allo 0,6 per cento, “per il Fondo monerario siamo a meno 0,1 per cento, cioè in recessione”. E questo, secondo la Presidente, anche perché “negli ultimi dieci anni si sono succeduti governi deboli ed eterogenei, senza mandato popolare, incapaci di determinare una crescita duratura”.
Insomma conclude infine “siamo nel pieno di una tempesta, la nostra imbarcazione ha subito diversi danni, gli italiani hanno consegnato a noi il compito di completare la traversata. Ma la nostra imbarcazione, con tutte le sue ammaccature rimane la nave più bella del mondo”