Al nostro paese la quota maggiore dei fondi europei per la digitalizzazione (48 miliardi)
Dal Pnrr una grande opportunità per la digitalizzazione in Italia, che per ora risulta colta in maniera efficace dalla penisola. Siamo, infatti, il paese più avanti nella realizzazione di progetti e obiettivi raggiunti sul digitale. E siamo anche il paese che riceverà la maggiore quota di fondi, con il 37% delle risorse europee per il digitale del Next generation Eu (circa 48 miliardi di euro).
Sono le valutazioni fatte dall’osservatorio agenda digitale del Politecnico di Milano, che ha analizzato il livello di attuazione degli impegni presi dall’Italia nell’implementazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un buon livello, che ha portato l’Italia a risalire di due posizioni la classifica Desi, anche se rimaniamo al 18° posto su 27 paesi.
“Si apre una nuova fase nell’attuazione dell’Agenda digitale dell’Italia”, si legge nella nota diffusa dall’Osservatorio.
“Il Pnrr mette a disposizione risorse mai viste per la digitalizzazione del Paese e della sua Pa: complessivamente 48 miliardi, il 37% di tutte le risorse europee per il digitale inserite nel Next Generation Eu. Una grande disponibilità, finora ben gestita: l’Italia è infatti il paese più avanti in Europa nella realizzazione degli interventi previsti nel Pnrr per la trasformazione digitale, avendo già completato il 17% di milestone e target dedicati (contro il 10% di Spagna e Francia e lo zero di 15 paesi tra cui la Germania)”.
Gli interventi più importanti saranno quelli per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, con almeno il 60% delle risorse che sono destinate proprio agli uffici pubblici. Il 2023, da questo punto di vista, sarà un anno importante, visto che cono 13 le milestone e 27 i target da realizzare “con intenti particolarmente rilevanti sul fronte del procurement, in cui si prevede la completa digitalizzazione di tutto il ciclo di vita dei contratti pubblici e target importanti sui tempi di aggiudicazione delle gare pubbliche, realizzazione e pagamenti”, fanno sapere ancora dall’Osservatorio.
“Per l’Italia digitale, questa è la più importante chiamata della storia moderna: dobbiamo rispondere in modo rapido, compatto e ordinato”, afferma Alessandro Perego, direttore scientifico degli osservatori Digital innovation. “Ora è necessario tradurre in realtà le ambizioni del Pnrr, portando a termine nei tempi previsti gli interventi di digitalizzazione e accelerando sugli ambiti più critici, come lo sviluppo di competenze digitali tra la popolazione”.