Decreto Siccità: potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche

da | 11 Apr 2023 | Ambiente, cave e miniere

Decreto Siccità approvato dal Governo il 6 Aprile

Arrivano anche le norme per semplificare e potenziare le infrastrutture idriche in Italia: le prevede, infatti, il nuovo “Decreto Siccità” approvato dal Governo lo scorso 6 aprile, provvedimento trasversale di MIT, MASE, Ministero per gli Affari europei, Agricoltura e Affari regionali.

Le misure

Come riassunto dal Governo nel comunicato stampa ufficiale, con questo decreto-legge (che quindi sarà da convertire entro 60 giorni) si introducono specifiche misure volte ad aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e a ridurre dispersioni di risorse idriche.

Il provvedimento prevede anche:

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  • un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello PNRR;
  • l’aumento dei volumi utili degli invasi;
  • la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito;
  • il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo; l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.

Il nuovo sistema di governance

Per arrivare alla semplificazione sopracitata, è stato definito un apposito sistema di governance che prevede:

  • l’istituzione della cabina di regia, con il compito di effettuare entro 30 giorni una ricognizione delle opere e degli interventi di urgente realizzazione per far fronte, nel breve termine, alla crisi idrica e, tra queste, quelle suscettibili di essere realizzate da parte del Commissario straordinario nazionale;
  • la nomina di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023 e potrà essere prorogato fino al 31 dicembre 2024. Il Commissario, tra l’altro, realizzerà in via d’urgenza gli interventi indicati dalla Cabina di regia e svolgerà ulteriori funzioni, tra le quali la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi, la verifica e il coordinamento dell’adozione, da parte delle regioni, delle misure previste per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi. Su delega del presidente del Consiglio dei ministri, poi, potrà intervenire adottando, in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti o, se necessario, dando esecuzione ai progetti. Gli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto ai fenomeni di scarsità idrica, istituiti presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale, monitoreranno il corretto utilizzo delle risorse.

La prima riunione della nuova Cabina di regia, come peraltro precisato dal MIT, avverrà quindi entro un mese, col Governo che “punta a semplificare anche in una materia di particolare rilievo per l’economia italiana: il settore idrico”.

Come funzionerà la semplificazione

Il MIT evidenzia che, tramite l’applicazione delle semplificazioni previste per gli investimenti pubblici finanziati con fondi nazionali ed europei, si promuoverà una rimodulazione delle risorse per il settore, con l’intento di promuovere la realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione.

Alle opere ritenute urgenti per il contrasto della crisi idrica si applicheranno procedure semplificate e si ridurranno i tempi per le attività di verifica dell’impatto ambientale.

Entro il 30 settembre 2023, le Regioni potranno intervenire per mettere in efficienza gli invasi esistenti, in particolare attraverso le attività di manutenzione da fanghi e sedimenti.

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