Nelle tasche dei professionisti pensionati iscritti ad Ordini e Collegi (ed associati alle Casse di previdenza private) affluiscono da luglio le risorse governative contro il «caro-bollette»: nella rata di questo mese, infatti, finisce anche il «bonus» da 200 euro «una tantum», come stabilito dal cosiddetto «Decreto Aiuti», passato all’esame del Senato dopo il semaforo verde di ieri pomeriggio alla Camera. Nelle intenzioni del Legislatore, il sostegno dovrebbe avere una funzione «anti-inflazione» (alleggerire, cioè, le maggiori spese, in una stagione nella quale, a causa degli effetti della crisi russo-ucraina, gli acquisiti, dal carburante all’energia, sono diventati più onerosi) e, per questa ragione, è rivolto ad una platea molto ampia di soggetti, con reddito massimo annuale non superiore a 35.000 euro; come accennato, rientrano nel perimetro dell’agevolazione le categorie professionali, tra cui i periti industriali, insieme ai lavoratori dipendenti del settore privato (compresi i lavoratori domestici), i beneficiari delle indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll e del sussidio per la disoccupazione agricola, i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, i lavoratori beneficiari nel 2021 di indennità Covid-19, i lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittenti, i lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, i lavoratori autonomi privi di partita Iva, gli incaricati alle vendite a domicilio e i nuclei beneficiari del Reddito di cittadinanza.
Ad oggi, per ciò che concerne il segmento degli iscritti ad Ordini, Collegi ed Enti previdenziali, è stato possibile individuare i destinatari del «bonus» da 200 euro andati in pensione ed «irrobustire» così l’assegno di luglio: per ciò che concerne i periti industriali ed i periti industriali laureati, l’Eppi (l’Ente pensionistico di categoria) ha potuto corrispondere il sussidio a 615 beneficiari, però ha fatto sapere che ad agosto verrà erogata un’altra «tranche», in virtù della seconda comunicazione ricevuta dal casellario centrale dell’Inps, l’Istituto di previdenza pubblico, pari a circa 10 posizioni di iscritti.
A dover attendere, invece, sono i professionisti ancora in esercizio: manca, infatti, ancora il decreto attuativo del ministero del Lavoro che dovrà indicare le modalità di erogazione dell’aiuto. Allo stato attuale, dunque, la certezza è che a queste categorie di soggetti i 200 euro non arriveranno a luglio, come ai dipendenti, o ai pensionati, bensì nei mesi successivi. E che, seguendo il medesimo schema già adottato per l’esonero contributivo parziale, previsto dalla Legge di Bilancio per il 2021, è stato istituito un «Fondo per l’indennità una tantum per i lavoratori autonomi e i professionisti», con una dotazione finanziaria e limite di spesa pari a 500 milioni di euro per l’anno 2022. Da ciò ne deriva che l’importo spettante non è predefinito, ma varierà sulla base del numero complessivo dei beneficiari. E, più in generale, dei criteri stabiliti per la ripartizione del Fondo.