Approvato in via definitiva il disegno di legge Delega al Governo per la riforma Fiscale
A distanza di 5 mesi dalla prima approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, arriva la fumata bianca del Parlamento sul DDL delega per la Riforma fiscale, licenziata dall’Aula di Montecitorio lo scorso 4 agosto.
L’architrave del provvedimento
Come evidenziato dall’Agenzia delle Entrate, il provvedimento è ispirato ai principi della semplificazione, razionalizzazione e revisione degli adempimenti dichiarativi ed è costituito da 23 articoli che affrontano temi come la certezza del diritto, le riforme dello statuto del contribuente e dei singoli tributi, dei procedimenti tributari e del contenzioso.
Nel dettaglio, come specificato dalla Camera dei Deputati:
- il Titolo I contiene i principi generali e i tempi di esercizio della delega (artt. 1-3) nonché i principi e i criteri direttivi per la riforma dello statuto del contribuente, con particolare riguardo alla disciplina dell’interpello (art. 4).
- il Titolo II, concernente i tributi, rappresenta la parte più ampia della delega ed è articolato in quattro capi. Il Capo I riguarda le imposte sui redditi, l’Iva e l’IRAP (artt. 5-8) ed un articolo nel quale confluiscono ulteriori disposizioni sulla materia (art. 9). Il Capo II (artt. 10-12) riguarda tutte le altre imposte indirette. Il Capo III, le cui disposizioni sono state introdotte al Senato, contiene i principi e i criteri direttivi in materia di tributi regionali e locali (articoli 13 e 14), mentre il Capo IV contiene un unico articolo concernente la disciplina dei giochi (art. 15).
- il Titolo III attiene alla disciplina delle procedure di definizione dell’imponibile, di accertamento, di adesione e di adempimento spontaneo, alla disciplina della riscossione e dei rimborsi e al contenzioso (Capo I, artt. 16-19) mentre il Capo II concerne le sanzioni (Capo II, artt. 20).
- Il Titolo IV contiene i principi e i criteri direttivi relativi al riordino della normativa tributaria e alla codificazione (art. 21).
IRPEF
L’articolo 5 è dedicato all’IRPEF e reca i principi e i criteri direttivi per la revisione dell’Imposta sulle persone fisiche.
Con riguardo agli aspetti generali, si dispone la revisione e la graduale riduzione della tassa, nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva di transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica.
Con le modifiche introdotte dalla Camera, è stata limitata l’applicazione della cd. flat-tax incrementale, originariamente prevista in via generalizzata dal testo del DDL presentato dal Governo, alle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e sui redditi da lavoro dipendente e assimilati se riferibili alla percezione della tredicesima mensilità.
Inoltre, è stata introdotta una tassazione in misura agevolata anche sui premi di produttività alle medesime condizioni.
Il dossier ufficiale del Parlamento Per spiega che, per quanto riguarda il lavoro autonomo, si prevede in particolare:
- la realizzazione di una migliore distribuzione del carico fiscale nel tempo;
- il concorso alla formazione del reddito di tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo conseguiti;
- l’allineamento del trattamento fiscale degli immobili strumentali, nonché di quelli a uso promiscuo;
- la riduzione delle ritenute operate sui compensi, nel caso in cui ci si avvalga di dipendenti e collaboratori;
- la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali.
Per quanto riguarda i redditi d’impresa, il disegno di legge prevede un regime opzionale di tassazione per le imprese in contabilità ordinaria e l’assoggettamento ad aliquota proporzionale allineata a quella ordinaria dell’IRES.
Revisione dell’IVA
L’articolo 7 reca i princìpi e criteri direttivi specifici per la revisione dell’Iva prevedendo una ridefinizione dei presupposti dell’imposta in modo da renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea, la revisione della disciplina delle operazioni esenti la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote Iva, la revisione della disciplina della detrazione ed alcuni interventi più settoriali (con riferimento al gruppo Iva, terzo settore, importazione di opere d’arte).
Reddito d’impresa
L’articolo 9 disciplina diversi ambiti specifici attinenti all’imposizione sui redditi, tra i quali si colloca innanzi tutto la razionalizzazione e la semplificazione dei criteri di determinazione del reddito d’impresa prevedendo inoltre la razionalizzazione degli incentivi alle imprese e della fiscalità di vantaggio.
Imposte di registro e di bollo
L’Agenzia delle Entrate, infine, sottolinea che in relazione ai tributi indiretti diversi dall’Iva, con particolare riferimento all’imposta di registro, imposta sulle successioni e donazioni e imposta di bollo, il DDL delega propone la razionalizzazione della disciplina dei singoli tributi, anche mediante l’accorpamento o la soppressione di fattispecie imponibili, ovvero mediante la revisione della base imponibile o della misura dell’imposta applicabile nonché di prevedere il sistema di autoliquidazione per l’imposta sulle successioni e per l’imposta di registro.
In particolare, nell’ambito della razionalizzazione dei micro-tributi, il provvedimento chiede l’eventuale progressivo superamento dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose, con potenza superiore a 185 chilowatt (il Superbollo).