Con 184 voti favorevoli l’aula di Palazzo Madama ha approvato all’unanimità e in via definitiva, il disegno di legge Manfredi, collegato alla manovra di bilancio che introduce “nuove disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti”.
Il provvedimento approvato a largo consenso dalla Camera lo scorso giugno, rappresenta una delle prime riforme che attua il Piano nazionale di ripresa e resilienza nel passaggio in cui si «prevede la semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di stato, con ciò semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati».
Il ddl risponde all’imperativo di accelerare e semplificare l’accesso dei laureati al mercato del lavoro attraverso l’istituzione delle lauree abilitanti, per le quali l’esame di Stato può sì essere contestuale alla discussione della tesi, ma solo nei percorsi di laurea per i quali “il tirocinio pratico-valutativo
per l’accesso alle professioni regolamentate sia svolto all’interno del corso.
Il testo composto di cinque articoli stabilisce che il nuovo modello possa essere applicato alle lauree magistrali a ciclo unico in odontoiatria e protesi dentaria (classe LM-46), in farmacia e farmacia industriale (classe LM-13), in medicina veterinaria (classe LM-42) e in psicologia (classe LM-51), poi alle lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio (classe LP-01), in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali (classe LP-02) e in professioni tecniche industriali e dell’informazione (classe LP-03) che abiliteranno all’esercizio della professione di perito industriale laureato, e infine –ed è una delle modifiche richieste dalla categoria dei periti industriali accolta in commissione alla Camera- a tutte quelle professioni che ne faranno richiesta per le quali “non è richiesto lo svolgimento di un tirocinio post lauream, con uno o più regolamenti da emanare su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro vigilante, previa richiesta delle categorie professionali di riferimento.
Sarà poi un successivo regolamento, a prevedere la semplificazione delle modalità di svolgimento del tirocinio pratico-valutativo e della prova pratica valutativa, la determinazione dell’ambito dell’attività professionale in relazione alle rispettive classi di laurea e l’eventuale soppressione di apposite sezioni degli albi, indicando i necessari raccordi con la più generale organizzazione degli stessi ordini professionali.
Piena soddisfazione per l’approvazione all’unanimità della legge da parte del ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa che parla di “attenzione verso i giovani”. Con questa norma permettiamo alle nostre studentesse e ai nostri studenti di accedere subito al mondo del lavoro, senza aspettare anni di tirocinio e l’esame di stato per potere iniziare, li mettiamo in collegamento con i professionisti già durante il corso di laurea e diamo ancora più valore al loro tempo e ai loro studi”.
“Il fatto che il provvedimento sulle lauree abilitanti sia il primo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ad essere attuato è un bellissimo segnale di attenzione al mondo dei giovani, per semplificare il loro presente e creare le condizioni per un migliore futuro”, ha dichiarato Manuel Tuzi, deputato del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura. “Sburocratizzazione ed efficienza – prosegue – sono le parole chiave del testo appena approvato anche al Senato”.