Addio quindi a vetture alimentate a benzina o a gasolio e via alle alimentazioni cosiddette alternative
In occasione della quarta riunione dei Cite, il Comitato interministeriale per la Transizione ecologica, i ministri della Transizione ecologica Roberto Cingolani, delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, hanno definito le tempistiche di sostituzione dei veicoli con motore a combustione interna.
La decisione riprende le direttive comunitarie e quanto deciso da diversi paesi europei: dal 2035, le auto a combustione interna non potranno più essere immatricolate. Per i furgoni e i veicoli da trasporto commerciale leggeri la scadenza slitta al 2040.
Mancano 13 anni, quindi, a questo appuntamento che prevede un percorso a ostacoli per decarbonizzare il settori dei trasporti. Una nota del ministero delle Infrastrutture recita che bisogna valorizzare “non solo i veicoli elettrici ma anche le potenzialità dell’idrogeno, nonché riconoscendo – per la transizione – il ruolo imprescindibile dei biocarburanti, in cui l’Italia sta costruendo una filiera domestica all’avanguardia”.
Per quanto riguarda i costruttori di nicchia, misure specifiche potranno essere eventualmente valutate con la Commissione europea all’interno delle regole comunitarie.
La Commissione europea ha indicato la strada per rendere la UE un’area ad impatto climatico zero. E tale strada dovrà essere percorsa anche dal settore aeronautico e navale (merci e passeggeri), se pur con modalità tempi e costi diversi.