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L’Italia lancia il Fondo per il clima alla COP 27

da | 11 Nov 2022 | Costruzione, ambiente e territorio

L’impegno dell’Italia sul clima presentato alla COP27

Un investimento di 1,4 miliardi di euro per i prossimi cinque anni con un finanziamento specifico di 840 milioni di euro per il fondo italiano per il clima, la prima piattaforma italiana specificatamente dedicata all’impiego di tecnologie pulite e iniziative per la sostenibilità ambientale.

Si tratta dell’impegno dell’Italia presentato alla COP27, la conferenza delle parti della convenzione delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici che si tiene in Egitto, a Sharm el Sheikh, dal 6 al 18 novembre 2022.

Tre giorni fa la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’ambiente e del mare Gilberto Pichetto Fratin sono volati in Nordafrica per rappresentare l’Italia e illustrare i progetti del paese per i prossimi anni.

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“Siamo in un momento decisivo nella lotta al cambiamento climatico”, le parole della presidente del consiglio riportate da Agenzia nova. “Negli ultimi mesi abbiamo sperimentato i suoi drammatici effetti in tutta Europa, in Pakistan, nel Corno d’Africa e in molte altre regioni del pianeta. Siamo tutti chiamati a compiere sforzi più profondi e rapidi per proteggere il nostro pianeta, la nostra casa comune. Per fare ciò, dovremo mantenere le persone al centro e trasformarci di conseguenza, combinando sostenibilità ambientale, economica e sociale”, le parole della premier riportate dall’Agenzia nova. L’Italia”, ha concluso Meloni, “resta fortemente impegnata a proseguire il suo percorso di decarbonizzazione, nel pieno rispetto degli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.
Uno dei fiori all’occhiello della strategia italiana sulla sostenibilità ambientale dei prossimi anni dovrebbe essere proprio il Fondo italiano per il clima; lo strumento è stato istituito dall’ultima legge di bilancio che ha definito, come detto, un investimento di 840 milioni di euro all’anno da qui al 2026.

A gestire il Fondo sarà Cassa Depositi e Prestiti che potrà erogare finanziamenti diretti e indiretti, co-finanziare interventi insieme ad organizzazioni internazionali, e assumere capitale di rischio senza l’acquisizione diretta di quote azionarie. Nel quadro dell’accordo, Ministero e Cdp “struttureranno diversi strumenti finanziari – come finanziamenti, garanzie per la copertura dei rischi, investimenti di capitale e investimenti a fondo perduto – per promuovere progetti contro il climate change nei paesi in via di sviluppo. I soggetti beneficiari degli interventi saranno ad esempio le aziende locali attive in progetti di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, con particolare preferenza per le micro, piccole e medie imprese”, come si legge sul sito di Casa depositi e prestiti. Si è in attesa dei decreti attuativi, che dovrebbero essere al vaglio della Corte dei conti, poi si partirà con la definizione dello strumento.

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