Congresso ingegneri, sul tavolo equo compenso superbonus e formazione per i futuri professionisti

da | 28 Set 2023 | Professioni a confronto

I punti focus affrontati nella prima giornata del Congresso

Dal Codice dei contratti al principio dell’equo compenso fino ai bonus edilizi fino al tema della formazione che impatta anche sul futuro di altre categorie professionali. Questi alcuni passaggi salienti della prima giornata del Congresso sui quali Angelo Domenico Perrini Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri si è soffermato nella relazione che ha aperto la prima giornata dei lavori a Catania. Una sorta di linee programmatiche della categoria per il prossimo futuro, sottoposte all’attenzione dell’assemblea e che secondo il numero uno di categoria hanno l’obiettivo (e l’ambizione) di incidere sulle scelte del legislatore.

Uno dei temi oggetto di discussione è quello del Codice dei contratti che, dice Perrini è un buon punto di partenza ma con molte criticità che i professionisti hanno segnalato, tra queste figura la riduzione da tre a due delle fasi di progettazione; l’estensione indiscriminata dell’appalto integrato persino alle opere di manutenzione straordinaria; la mancata specificazione dei casi in cui possono essere svolte prestazioni gratuite; la mancata accettazione della proposta di sviluppare i concorsi di progettazione in due fasi anziché in una e la limitazione a soli tre anni del periodo di validità dei servizi svolti. Dati statistici elaborati dalla Fondazione CNI evidenziano che, all’interno del cosiddetto tempo di avvicinamento, solo il 20-25% è riservato alla progettazione. Il 75-80% del tempo di avvicinamento riguarda adempimenti delle stazioni appaltanti: scelte del sito, acquisizione di pareri, verifica e validazione dei progetti, approvazione. Dunque sottolinea il Presidente “è sulla durata di tali adempimenti che bisogna intervenire”.

Focus in particolare poi sull’annosa questione dell’equo compenso sul quale Perrini non usa troppi giri di parole: “prima di chiedere a gran voce il ritorno ad un regime di sopraffazione è opportuno che i grandi committenti avviino con i Consigli Nazionali un percorso per definire nuovi standard di convenzione che soddisfino entrambe le parti interessate. E’ anche indispensabile che il principio dell’equo compenso sia esteso a tutte le categorie di committenti, anche al fine di salvaguardare il più piccolo il quale, nel rapporto con il professionista, si trova in posizione subalterna esattamente come i professionisti si trovano nei confronti dei grandi committenti”. Spazio poi nella relazione introduttiva al tema dei Bonus edilizi dove è stato ricordato come il Consiglio di categoria abbia attivato un’interlocuzione con l’Esecutivo per predisporre un meccanismo tecnico-economico che consenta di rimodulare il sistema dei bonus per il risparmio energetico, tale da rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del patrimonio edilizio previsto dalla Direttiva UE EPDB, rendendo sostenibile l’intervento finanziario dello Stato e prevedendo un sostegno inversamente proporzionale al reddito per la parte di finanziamento delle opere di ristrutturazione a carico dei singoli proprietari di immobili.

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Sul testo unico dell’edilizia invece è stata rappresentata al legislatore l’opportunità che il provvedimento venga approvato non attraverso un DPR, ma come una vera e propria Legge, in modo che agisca davvero come testo unico, cancellando la normativa precedente e semplificando l’attività dei professionisti e degli altri operatori del settore.

Infine il futuro della professione in senso ampio che, dice Perrini, non può che passare attraverso la formazione universitaria. In questo senso “la prospettiva è quella di tornare ad un Albo costituito da un’unica Sezione, riservata ai soggetti dotati di laurea magistrale. Naturalmente è necessario definire una norma che preveda un percorso agevolato che consenta, tenendo conto della formazione integrativa acquisita durante gli anni di permanenza degli iscritti alla sezione B dell’Albo, l’ottenimento in sede accademica della laurea specialistica. Tale sezione ovviamente non potrà essere soppressa fino all’avvenuto upgrade di tutti gli ingegneri iunior regolarmente iscritti al momento di approvazione della norma, impedendo comunque da quel momento nuove iscrizioni”.

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