Il ddl Concorrenza in Parlamento dopo 80 giorni dall’ok in Consiglio dei ministri.
I governi italiani hanno sempre avuto un rapporto conflittuale con la concorrenza. Tutte le volte, infatti, che l’ormai famigerato disegno di legge sul tema è sul punto di essere discusso si manifestano ostacoli o difficoltà che allungano i tempi e, in alcuni casi, affossano definitivamente il provvedimento (o almeno una parte di esso).
Basti pensare all’ultimo disegno di legge sulla concorrenza, approvato più di 80 giorni fa e che solo questa settimana approderà in aula dopo la firma di Mattarella.Oppure è sufficiente citare alcuni degli argomenti trattati generalmente dal testo, quindi le concessioni balneari (e in generale la Bolkestein), i taxi, le farmacie, i notai… Settori e temi su cui è sempre difficile intervenire e che portano in dote una elevata mole di polemiche e idee diametralmente opposte tra i diversi partiti della politica italiana.
Ricordiamo che la legge sulla concorrenza dovrebbe avere cadenza annuale; quindi, in teoria ogni anno il governo in questione dovrebbe approvare un testo che tratti queste materie. Da quando c’è l’obbligo (il 2017) è stata approvata però una sola volta. Il provvedimento in questione diventa anche fondamentale in quanto uno dei passaggi cruciali del Pnrr anche se, come detto, il suo percorso si sta già rilevando tortuoso. Il ddl era stato approvato in Consiglio dei ministri lo scorso 23 aprile, ma solo in questi giorni è stato firmato dal presidente della Repubblica. A breve, quindi, sbarcherà in aula, con la promessa di continuare a far discutere.
Si tratta di 11 articoli con misure in materia di energia, norme per l’ampliamento dei poteri dell’Autority e un pacchetto di misure sul commercio ambulante. Prevista anche l’introduzione del processo di “cold ironing” che consente lo spegnimento dei motori navali durante l’ormeggio in porto senza però far venir meno l’erogazione di energia.
Vedremo se veramente il governo riuscirà ad arrivare a dama oppure se ci saranno ulteriori rinvii. Di certo, il testo è fondamentale in ottica Pnrr e viste le problematiche che sta già incontrando l’esecutivo è possibile immaginare che si arriverà ad una conclusione. Magari anche in tempo per la prossima legge sulla concorrenza, senza che passino cinque anni nel frattempo.