Il Decreto
La consultazione, aperta fino al 12 dicembre 2022, riguarda l’adozione di un decreto che introduce di una tariffa incentivante per l’energia condivisa nell’ambito delle comunità di energia rinnovabile, realizzate sull’intero territorio nazionale
Il Ministro dell’Ambiente e dell’Energia sostenibile (MASE, ex MITE) Gilberto Pichetto l’aveva preannunciato una decina di giorni fa. A stretto giro di posta è arrivato.
Si tratta di un decreto (schema) che individua criteri e modalità per la concessione di incentivi volti a promuovere la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili inseriti in comunità energetiche, sistemi di autoconsumo collettivo e individuale a distanza.
La consultazione
Sono chiamati a partecipare, entro il prossimo 12 dicembre 2022, cittadini, imprese, consumatori, tutti gli attori istituzionali e gli interlocutori di riferimento in campo ambientale.
Durante il periodo di consultazione pubblica tutti i soggetti interessati potranno inviare osservazioni e proposte all’indirizzo dgaece.div03@pec.mise.gov.it, utilizzando il Modulo di adesione alla consultazione (disponibile in allegato) e indicando come oggetto della mail “Consultazione DM energia condivisa”.
“Sulle procedure amministrative più importanti, che richiedono processi partecipativi dei territori, chiediamo la voce dei cittadini, delle imprese, delle associazioni e di tutti gli interlocutori di riferimento al fine di acquisire in modo trasparente le osservazioni. Serve uno contributo corale, ha dichiarato in merito il Ministro Pichetto – Il Governo punta fortemente sulla crescita delle energie rinnovabili: sono una nostra priorità soprattutto in questo momento emergenziale in cui stiamo vivendo un problema con il caro energia”.
Dentro il decreto: gli impianti ammessi all’incentivo
Lo schema del provvedimento, in attuazione dell’articolo 8, comma 1 del decreto legislativo 199/2021, individua criteri e modalità per la concessione di incentivi volti a promuovere la realizzazione di impianti inseriti in comunità energetiche, sistemi di autoconsumo collettivo e sistemi di autoconsumo individuale e a favorire dinamiche di realizzazione degli impianti con processi partecipativi dei territori e con logica bottom-up.
Si prevede quindi l’incentivazione degli impianti a fonti rinnovabili che entrano in esercizio successivamente all’entrata in vigore del decreto, inseriti in configurazioni che prevedono l’utilizzo della rete di distribuzione esistente sottesa alla stessa cabina primaria e, in particolare di:
- Sistemi di autoconsumo individuale di energia rinnovabile a distanza, che prevedono l’autoconsumo a distanza di energia elettrica rinnovabile da parte di un singolo cliente finale, senza ricorrere a una linea diretta, ovvero utilizzando la rete di distribuzione esistente per collegare i siti di produzione e i siti di consumo;
- Sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, realizzati da gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente;
- Comunità energetiche rinnovabili: sistemi realizzati da clienti finali.
I requisiti
Per ottenere i benefici, gli impianti devono possedere TUTTI questi requisiti:
- la potenza nominale massima del singolo impianto risulta non superiore a 1 MW;
- i lavori di realizzazione degli impianti devono essere avviati dopo la data di pubblicazione del decreto e conseguentemente gli impianti devono entrare in esercizio successivamente a tale data;
- le configurazioni sono realizzate nel rispetto delle condizioni previste dagli articoli 30 e 31 del d.lgs 199/2021 e operano, in interazione con il sistema energetico, secondo le modalità individuate dall’articolo 32 del medesimo decreto legislativo;
- gli impianti di produzione e i punti di prelievo facenti parte delle configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile sono connessi alla rete di distribuzione tramite punti di connessione facenti parte dell’area sottesa alla medesima cabina primaria, fermo restando quanto disposto per le isole minori dall’articolo 32, comma 8, lettera e) del medesimo decreto legislativo;
- gli impianti posseggono i requisiti prestazionali e di tutela ambientale necessari per rispettare il principio del “Do No Significant Harm” (DNSH);
- sono inclusi nell’ambito di applicazione del decreto anche i potenziamenti di impianti esistenti, fermo restando che gli incentivi si applicano limitatamente alla nuova sezione di impianto ascrivibile al potenziamento.
Come si accederà agli incentivi
Le risorse saranno assegnate senza il ricorso a procedure competitive, mediante l’accesso diretto agli incentivi a valle dell’entrata in esercizio degli impianti nel periodo 2023-2027.
Non sarà richiesta la presentazione preliminare di progetti per la partecipazione a bandi di selezione o registri.
Le atre specifiche
Il testo in consultazione, che propone – qua e là – spunti di riflessione e domande, si occupa anche di definire:
- le caratteristiche dell’incentivo;
- la transizione dal vecchio al nuovo meccanismo.