L’intervento del capo di gabinetto Scino al forum di Comunione e liberazione
Le comunità energetiche come strumento fondamentale per combattere la povertà energetica, puntando sull’autoproduzione e la condivisione, anche in un’ottica di sostenibilità ambientale. Sono le parole del capo di gabinetto del ministero dell’ambiente Mario Antonio Scino, intervenuto durante il consueto meeting di Comunione e liberazione a Rimini che, come ogni anno, ha fatto il pieno di politici e rappresentanti delle istituzioni.
“La figura delle comunità di energia rinnovabile, spesso considerata emblema della “democratizzazione” del sistema energetico, gioca un ruolo cruciale nella transizione energetica, pilastro fondamentale del processo verso un modello di sviluppo sostenibile, chiamando in causa una pluralità di attori, tra cui, non solo i decisori pubblici, ma anche la società civile”. Questo il pensiero espresso da Scino al Meeting, sottolineando ancora una volta la grande importanza che il ministero dedica alla realizzazione di questi nuovi centri. “Il cittadino in tal modo assume un ruolo di “attore” nella produzione di energia da fonte rinnovabile. Le Cer sono dunque “la rappresentazione di una prospettata e auspicata trasformazione del mercato dell’energia, secondo un sistema di produzione non più centralizzato, bensì diffuso”. L’autoconsumo collettivo e, in particolare, le comunità energetiche “costituiscono senza dubbio i modelli più sostenibili di sviluppo delle fonti rinnovabili”, oltre a rappresentare un alleato nel contrasto alla povertà energetica, “uno dei principali elementi di attenzione nel processo di transizione energetica”.
Un interesse elevato, quindi, dal ministero e da tutto il governo per la piena implementazione delle Cer. Questo in attesa anche di un segno da parte della Commissione Ue; l’11 settembre scadrà il termine per la risposta della Commissione, anche se il dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin ha già annunciato che andrà direttamente a Bruxelles per confrontarsi sul tema con i rappresentanti comunitari. Si punta a pubblicare il decreto attuativo per la fine di settembre.
Ricordiamo che le comunità energetiche sono associazioni di enti privati e pubblici che hanno come obiettivo la creazione di sistemi virtuosi di produzione, autoconsumo e condivisione di energia proveniente da fonti rinnovabili. Questo modello di gestione dell’energia prevede l’installazione di infrastrutture e strumenti innovativi e presenta vantaggi ambientali, economici e sociali. Un sistema già ampiamente diffuso nel vecchio continente. Il Pnrr, nell’ambito della Componente M2C2 – l’Investimento 1.2 “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo”, destina risorse pari 2,2 miliardi di euro, da utilizzare nell’arco temporale compreso tra il 2023 ed il 2026: ne beneficeranno in particolare le amministrazioni pubbliche, le famiglie e le imprese che risiedono nei comuni con meno di 5 mila abitanti.