Per questa estate prevista una spesa aggiuntiva di oltre 800 milioni di euro
Un’estate “drammatica” per quanto riguarda i carburanti con le misure del governo “chiaramente insufficienti a tutelare le tasche degli italiani”. È il giudizio espresso dal Codacons sul caro prezzi che sta interessando le pompe di benzina lungo tutto il territorio nazionale. Per la benzina, secondo quanto riportato dall’osservatorio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il prezzo rimane stabile a 2,019 euro al litro (prezzi medi della benzina self in autostrada), con variazioni minime invece per il gasolio. Un costo molto elevato, che secondo il Coordinamento a tutela dei consumatori porterà a una spesa aggiuntiva di 800 milioni di euro rispetto a due anni fa. L’elettrico sta crescendo sempre di più, ma ancora fa fatica ad impattare su questi numeri.
“Passano i giorni e non cambia nulla sul fronte dei carburanti, a conferma del fatto che le misure del governo sono chiaramente insufficienti a tutelare le tasche degli italiani: tutta l’estate 2023 è stata infatti dominata dai prezzi alle stelle di benzina e gasolio, il danno per automobilisti e motociclisti è ormai fatto e se i listini dovessero calare nei prossimi giorni nulla cambierebbe nella valutazione complessiva di quanto accaduto”. Questo il giudizio del Codacons, che torna ancora una volta sugli interventi del governo contro il caro benzina. Già da mesi, infatti, erano state espresse forti critiche sulle azioni intraprese dall’esecutivo, come ad esempio quella che prevedeva l’esposizione dei prezzi medi dei carburanti sulle strade italiane. Una misura che secondo il presidente Codacons Carlo Rienzi, “purtroppo si è rivelata fallimentare e non ha fatto scendere i prezzi dei carburanti alla pompa”.
Il livello di polemica si è quindi innalzato ulteriormente negli ultimi giorni, con l’Associazione che sta addirittura pensando ad un’azione legale nei confronti dell’esecutivo: “siamo pronti a presentare una denuncia nei confronti del ministero dell’economia e delle finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell’ultima settimana”, affermano dalla Codacons.
La grande questione è ovviamente legata al tema delle accise; sul punto, il presidente Rienzi rincara la dose: “Giorgia Meloni e altri esponenti del governo hanno più volte affermato – giustamente – che le accise sui carburanti andavano abbassate o eliminate, ma una volta a capo del governo ha deciso di eliminare il taglio sulle accise introdotto temporaneamente dal governo Draghi, già prorogato varie volte”. Sul tema è inoltre recentemente intervenuto il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo D’Urso sulla Rai, sostenendo la difficile sostenibilità dell’operazione: “tagliare le accise costerebbe un miliardo al mese, quindi 12 miliardi l’anno. Il governo ha invece utilizzato questi fondi per tagliare due volte il cuneo fiscale e ha intenzione di farlo ancora con la prossima legge di bilancio”.