Il settore investe tanto sulle tutele e il ruolo dei chimici sta diventando ogni giorno più importante
Chimica e sicurezza sul lavoro, un binomio inscindibile. Il settore da anni registra ottime performance, con investimenti importanti accompagnati dalla diminuzione constante degli infortuni. Inoltre, per la sicurezza nelle aziende assume un ruolo sempre più importante proprio il chimico, un professionista “in grado di garantire una corretta valutazione dei rischi in un panorama in continua evoluzione, anche alla luce delle modifiche normative, dello sviluppo della tecnologia, dell’innovazione, e dell’implementazione di un sistema sempre più orientato al perseguimento della sostenibilità sociale e ambientale”. L’argomento è stato al centro del convegno “salute e sicurezza sul lavoro – il ruolo del chimico e del fisico”, organizzato dall’ordine dei chimici e dei fisici del Veneto, con il patrocinio della Federazione nazionale di categoria, dell’Inail, della Rete delle professioni tecniche e di ProfessionItaliane.
Tanti gli argomenti trattati durante la giornata. Armando Zambrano, coordinatore della Rpt, ha annunciato la proposta di istituire un tavolo per modificare il dlgs 81/ 2008 (sicurezza sul lavoro) sottolineando la partecipazione dei chimici e dei fisici all’azione di proposta fatta dalla Rete, con contributi e misure presentati al ministero. Un passaggio importante, poi, è stato fatto in merito alla norma Uni sulla sicurezza sul lavoro, alla cui realizzazione hanno contribuito anche i chimici. Un aspetto che sottolinea ancora una volta quanto questo comparto sia sempre più vicino ai temi della sicurezza sul lavoro.
Questo, come accennato, sia per il ruolo dei professionisti che ne fanno parte sia per l’attenzione data al tema nel settore. Lo scorso 20 dicembre, a proposito, si è svolto il forum annuale sulla sicurezza nel comparto, con un focus sulla responsabilità sociale dell’industria chimico-farmaceutica. “Da oltre 50 anni”, si legge sul sito di Federchimica, “l’industria chimica e l’industria farmaceutica sono impegnate su questi temi e sono tra i settori manifatturieri più virtuosi, come dimostrano i dati Inail e quelli dell’ultimo Rapporto Responsible Care, il programma volontario a favore della sostenibilità”.
I due settori, come accennato, sono tra quelli con la più bassa incidenza di infortuni in rapporto alle ore lavorate – oltre il 41% in meno rispetto alla media manifatturiera – e confermano “le già ottime prestazioni in tutti gli indicatori di sostenibilità ambientale: rispetto al 1990, i gas serra si sono ridotti del 64% e l’efficienza energetica è migliorata del 44%: risultati rilevanti, già in linea con gli obiettivi dell’Unione europea al 2030”.