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Cessione crediti: dal Governo l’ipotesi di compensare con gli F24

da | 21 Feb 2023 | In evidenza

Comunità energetiche 2023

Al tavolo di confronto arrivano le proposte della Rpt

Il governo apre allo sblocco dei crediti incagliati. Ma non torna indietro sullo stop dello sconto in fattura e sulla cedibilità dei crediti fiscali, definito con il decreto dello scorso 17 febbraio. L’impegno “a trovare le soluzioni più adeguate” arriva durante il tavolo di confronto richiesto dalle associazioni di categoria, tra cui la Rete delle professioni tecniche, all’indomani del recente provvedimento con cui il Governo ha sancito lo stop dello sconto in fattura e della cessione dei crediti per i lavori agevolati dal superbonus e dagli altri bonus edilizi.

Nessuna marcia indietro, ma la “ferma determinazione” –  si legge in una nota di Palazzo Chigi – “sentito il presidente Giorgia Meloni, il ministro Giancarlo Giorgetti, unitamente al sottosegretario Alfredo Mantovano, al ministro Gilberto Pichetto Fratin e agli altri esponenti di Governo presenti, “a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi”.

L’urgenza per il numero uno di Via XX Settembre è proprio sullo stock dei crediti che in base alle rilevazioni dell’agenzia delle entrate fanno riferimento alle imprese del settore edilizio, e sono pari a 19 miliardi circa di crediti incagliati. “La soluzione che noi cerchiamo è sull’intero ammontare dei crediti, 110 miliardi di euro” ha ribadito ancora Giorgetti, precisando anche che i provvedimenti intrapresi dal Governo sulla cessione dei crediti sono stati indotti dall’orientamento di Eurostat di considerare deficit gli importi relativi agli incentivi già decisi e non quelli effettivamente spesi nell’anno considerato. Una scelta radicale che ha posto l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni di fronte al rischio di vedere andare i conti economici fuori controllo.

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Due per ora le strade ipotizzate: l’utilizzo degli F24 -come richiesto anche da Ance e Abi- per ampliare i margini di intervento delle banche nell’acquisto dei crediti di imposta, e la conferma della cessione del credito nel caso di lavori legati a interventi post sisma e comunque solo per famiglie dal reddito basso. Più complessa invece l’ipotesi della cartolarizzazione dei crediti, processo complesso che richiede tempi di attuazione lunghi, e quindi secondo il Mef difficilmente realizzabile.

Proposta della Rete delle Professioni Tecniche

La Rete delle professioni tecniche sul tavolo del confronto porta invece la possibilità di prevedere la garanzia SACE anche per l’acquisto dei crediti dei professionisti e richiede una proroga per quegli interventi di cui è stata già fatta la progettazione, consentendo ancora l’utilizzo del credito di imposta, al fine di portare a termine i lavori.

La RPT ha posto in particolare risalto il tema relativo agli interventi nelle zone sismiche, proponendo di prorogare i bonus edilizi in un arco di tempo ragionevolmente lungo, anche con percentuali di incentivo inferiori, privilegiando gli interventi nelle zone interessate dalla ricostruzione o da forte rischio sismico. In particolare, la richiesta è quella di mantenere il Superbonus per le zone del cratere del sisma del 2016, per accelerare l’opera di ricostruzione.

Al termine del confronto, il Governo ha esortato le sigle partecipanti a coordinarsi per giungere con rapidità ad una sintesi delle più importanti proposte di revisione del decreto. Da parte sua, l’esecutivo ha garantito la disponibilità a proseguire il confronto per superare le difficoltà burocratiche nell’ambito della modifica del decreto, anche considerando i prossimi passaggi parlamentari. Inoltre, ha annunciato l’apertura di un Tavolo tecnico a cui parteciperanno le associazioni di categoria intervenute, finalizzato all’individuazione di norme transitorie che aiutino il passaggio dal regime precedente a quello attuale. Particolare attenzione sarà rivolta alle problematiche delle piccole imprese e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma. Le associazioni che hanno partecipato all’incontro, infine, si incontreranno nelle prossime ore per elaborare una proposta comune.

Soddisfatta della presenza della Rete Professioni Tecniche al tavolo di confronto a Palazzo Chigi, Marta Schifone, deputato di Fratelli d’Italia, capogruppo in commissione Lavoro alla Camera e responsabile del dipartimento nazionale Professioni del partito che dice: “manteniamo così gli impegni presi in campagna elettorale e sin dall’opposizione, quando avevamo promesso che avremmo coinvolto nelle decisioni strategiche anche i liberi professionisti. Oggi grazie al governo Meloni c’è stato il cambio di passo, quello non avvenuto con i governi precedenti, un cambio di passo tanto atteso, che mette al centro il comparto delle professioni, linfa vitale del mercato del lavoro, trattandolo con pari dignità e senza pregiudizi ideologici”, ha concluso.

Sulla stessa scia anche Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia che ha parlato dei professionisti come de “la voce del Paese reale di cui bisogna tener conto soprattutto quando si prendono decisioni difficili. Se ascoltiamo l’Italia che produce, siamo sulla strada giusta. Salvare gli imprenditori, i professionisti e i cittadini è una priorità, nel rispetto dei conti pubblici, come è giusto che sia”.

Leggi qui il Comunicato Stampa

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