«Caro energia», arriva il regolamento del ministero della Transizione ecologica (che «taglia» i consumi di gas)

da | 6 Set 2022 | Meccanica ed efficienza energetica

L’Italia è pronta a correre ai ripari, in caso il flusso energetico dalla Russia (a seguito della crisi fra il Cremlino e l’Ucraina, sfociata lo scorso febbraio in un conflitto) dovesse ridursi drasticamente. O, addirittura, arrestarsi del tutto. Il ministero per la Transizione ecologica, guidato da Roberto Cingolani, infatti, ha pubblicato stamattina il Regolamento per «realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi ad eventuali interruzioni delle forniture di gas» dal Paese dell’Est. E, si legge, tra le misure previste vi è innanzitutto una riduzione di 1 grado per il riscaldamento degli edifici, da 17 con più, o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza per tutte le altre tipologie di strutture.

Per ciò che concerne, poi, le stime dell’impatto di ciascuna delle misure di contenimento indicate dal Regolamento pubblicato dal dicastero ambientale, viene puntualizzato che esse «portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas)». A tale strategia, tiene a sottolineare ancora il ministero, occorre accludere le iniziative comportamentali per i singoli cittadini, da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti, affinché prevalga un atteggiamento più virtuoso sul fronte dei consumi di energia, nella Penisola.

Inoltre, l’insieme del contributo atteso dalle misure adottate dal dicastero assieme a misure comportamentali volontarie nell’uso efficiente dell’energia, conduce, recita ancora il documento, ad un «taglio» dei consumi «coerente con il 15% del Regolamento Ue, pari quindi almeno a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale»; i limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del Decreto del presidenza della Repubblica n.74/2013, si evidenzia, «sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di un’ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione». Nel Regolamento viene, ad ogni modo, precisato come, nella messa in opera di queste misure, sono fatte salve le «utenze sensibili», quali sono considerati, ad esempio, gli ospedali, oppure le case di riposo.

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E, mentre l’Italia si rimbocca le maniche per fronteggiare possibili problemi di approvvigionamento energetico, il tema viene trattato, in queste ore, dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in merito alle mosse dell’omologo di Mosca Vladimir Putin: «L’Europa affronterà grandi sfide per il gas naturale durante l’inverno, ma noi non abbiamo alcun problema», dichiara, sostenendo, poi, che le sanzioni contro la Russia «hanno spinto» il vertice del Cremlino «ad agire in questo modo», dunque Putin «sta utilizzando, ovviamente, tutti suoi mezzi e le sue armi, e una delle sue carte più importanti è il gas», conclude il numero uno della Turchia, mettendo pure in risalto gli effetti delle sanzioni sui Paesi europei che le hanno approvate,  che «raccolgono ciò che hanno seminato».

 

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