Il nuovo corso del MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – è partito all’insegna di una serie di provvedimenti testi alla salvaguardia dell’ambiente, parte dei quali intersecati con le risorse che, all’Italia, sono state riservate dal PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza europeo
450 milioni per trattamento assorbenti, fanghi, pelletteria e tessile
In tal senso, si inquadrano i nuovi contributi, per un totale di 450 milioni, che il Ministero di Gilberto Pichetto ha liberato per nuovi impianti di recupero materia.
Nello specifico, i fondi andranno a quei progetti di trattamento assorbenti, fanghi, pelletteria e tessile, secondo il ministro “settori strategici in cui serve innovazione”
Il contributo, quindi, ammonta in totale a 450 milioni e sarà riservato a 65 progetti innovativi per realizzare o ammodernare impianti di trattamento di quattro tipi di rifiuti diversi:
✓materiali assorbenti ad uso personale;
✓fanghi di acque reflue;
✓rifiuti di pelletteria;
✓rifiuti tessili.
Il decreto, che consente di avvicinarsi ai target fissati dal PNRR, vede tra i destinatari dei finanziamenti città metropolitane e comuni, enti d’ambito, consorzi di bacino e industriali, autorità e agenzie territoriali.
Il contributo accordato è così suddiviso:
✓270 milioni per per 33 proposte ammesse e provenienti dal centro-sud Italia;
✓180 milioni per 32 proposte provenienti dal nord Italia.
Complessivamente, sono pervenuti al MASE 218 progetti.
Per il ministro Pichetto, “questo decreto è una nuova grande occasione rivolta a tutto il sistema Paese di incrementare il recupero di materia in settori nevralgici. Un investimento, dunque, su quel processo di economia circolare che vede l’Italia in prima fila e che deve continuamente alimentarsi di innovazione per portare risultati tangibili alle comunità nazionali”.
Il nuovo decreto che velocizza le bonifiche
Un altro provvedimento piuttosto impattante è quello che, come comunicato dal MASE, sarà firmato nei prossimi giorni e che contiene il Regolamento sulle categorie di interventi di bonifica che non necessitano della valutazione di interferenza preventiva.
Si tratta quindi di un decreto che semplifica le procedure delle bonifiche: la valutazione non sarà necessaria solo per gli interventi che non pregiudichino né interferiscano con l’esecuzione ed il completamento della bonifica né determinino rischi per la salute dei lavoratori e di altri fruitori dell’area.
Il provvedimento si estende anche alle opere che non prevedono scavi ma comportano occupazione permanente di suolo, a condizione che il sito oggetto di bonifica sia già caratterizzato.
Secondo il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava, con questo decreto si snelliscono e velocizzano l’azione amministrativa e si accelerano le procedure di bonifica e riconversione dei siti contaminati da poter destinare alla realizzazione di opere progettuali individuate nel PNRR.
Allorquando la valutazione delle interferenze si renda necessaria, il nuovo Regolamento indica con chiarezza le regole del procedimento (istanza, istruttoria, termine di conclusione del procedimento).