La conferma della proroga al 2023 del Superbonus al 110% è un’ottima notizia. E’ una misura che rappresenta uno dei principali pilastri della transizione ecologica e che nello stesso tempo sta aiutando l’economia a ripartire. Sulle sue potenzialità come categoria professionale ci abbiamo sempre creduto, per questo speriamo che venga confermata la previsione contenuta nella bozza della Nadef, la nota al documento di programmazione economico-finanziaria, di inserirla nella prossima legge di bilancio.
Pensato per consentire alla nostra economia di continuare a creare valore, il meccanismo punta a rappresentare uno shock mirato, per dare nuovo impulso all’edilizia privata favorendo la sostenibilità.
Il Superbonus sarà infatti la chiave per ristrutturare gli edifici pubblici e privati migliorandone l’efficienza energetica, attraverso l’isolamento termico, impianti di riscaldamento e raffreddamento e l’auto-produzione di elettricità, nonché il monitoraggio dei consumi degli utenti, poiché l’obiettivo dell’Ue è di raddoppiare il tasso di efficientamento degli edifici entro il 2025.
Ma per consentire all’incentivo di sviluppare tutto il suo potenziale è stato necessario eliminare in questi mesi tutti quei balzelli che ne avevano in parte rallentato la messa in atto e che invece ora ne hanno dato una significativa accelerazione. Confermare una proroga, più volte richiesta da tutte le categorie professionali, significa consentire a cittadini ed imprese di programmare al meglio gli interventi, garantendo ad una platea maggiore la possibilità di ottenere, per i loro immobili, una maggiore efficienza da un punto di vista energetico e sismico.