La maggior parte dei paesi ricchi sta creando condizioni ambientali pessime per i bambini
L’Italia, per una volta, se la cava bene visto che è il sesto paese migliore su 39 considerati. Sono alcuni degli spunti che emergono dal rapporto realizzato dal centro di ricerca Unicef innocenti, la report card intitolata “Luoghi e Spazi – Ambiente e benessere dei bambini” che mette a confronto i risultati ottenuti da 39 Paesi dell’Ocse e dell’Unione europea nel fornire, appunto, ambienti sani ai bambini.
Secondo il rapporto, se tutti i cittadini del mondo consumassero le risorse al ritmo dei paesi dell’Ocse e dell’Ue, sarebbe necessario l’equivalente di 3,3 pianeti Terra per mantenere i livelli di consumo. Se tutti consumassero le risorse al ritmo di Canada, Lussemburgo e Stati Uniti, sarebbero necessari almeno cinque pianeti Terra. Spagna, Irlanda e Portogallo occupano i primi posti della classifica, ma in generale gli stati considerati non riescono a garantire ambienti sani ai bambini in tutti gli indicatori. Alcuni dei paesi più ricchi, tra cui l’Australia, il Belgio, il Canada e gli Stati Uniti si collocano agli ultimi posti di questa speciale classifica.
Oltre 20 milioni di bambini dei 39 paesi presi a riferimento hanno livelli elevati di piombo nel loro sangue, una delle sostanze tossiche ambientali più pericolose. La Finlandia, l’Islanda e la Norvegia si posizionano nel primo terzo della classifica nel fornire un ambiente sano per i loro bambini ma finiscono nell’ultimo terzo nella classifica per quanto riguarda “Il mondo in generale“, con alti tassi di emissione, rifiuti elettronici e consumi. In Islanda, Lettonia, Portogallo e Regno Unito, 1 bambino su 5 è esposto a umidità o muffa a casa, mentre a Cipro, in Ungheria e Turchia più di 1 bambino su 4 vive in case malsane. Molti bambini respirano aria tossica sia fuori che dentro le loro case. Il Messico è uno dei paesi con il maggior numero di anni di vita in buona salute, persi a causa dell’inquinamento dell’aria, equivalente a 3,7 anni per 1.000 bambini, mentre la Finlandia e il Giappone hanno il più basso, a 0,2 anni. In Belgio, Repubblica Ceca, Israele, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera oltre 1 bambino su 12 è esposto a elevato inquinamento da pesticidi.
L’Italia, come detto, si colloca sesta su 39 nazioni. In particolare, nel nostro paese si registrano buone performance (7°) per quanto riguarda il “mondo del bambino” (inquinamento dell’aria, inquinamento dell’acqua e avvelenamento da piombo) e in posizioni medie (rispettivamente 16 e 14) per il “mondo intorno al bambino” (sovraffollamento, spazi verdi urbani e sicurezza stradale) e il “mondo in generale” (numero di pianeti Terra consumati, produzione di rifiuti elettronici ed emissioni di Co2 basate sui consumi). I settori su cui esistono le maggiori criticità sono legati alla situazione abitativa: l’Italia risulta nella parte peggiore delle classifiche per quanto riguarda la percentuale di famiglie con bambini che hanno difficoltà a riscaldare la propria abitazione (10%), la percentuale di famiglie che vivono in un’abitazione sovraffollata (18,9%), la percentuale di bambini tra 0 e 6 anni che vivono in condizioni di disagio abitativo grave (5,9%) e le condizioni di sovraffollamento.