Il Decreto Sostegni Bis ha istituito un bonus del 25% per corsi di specializzazione e perfezionamento in ambiti legati allo sviluppo di nuove tecnologie e all’approfondimento di quelle previste dal Piano “Industria 4.0”
Il decreto-legge 73/2021, definitivamente convertito in legge 106/2021, è intervenuto sia sulla formazione di alto livello che sullo sviluppo/acquisizione di nuove competenze manageriali da parte delle imprese.
Alta specializzazione
L’art.48-bis mira a incoraggiare gli investimenti da parte delle aziende in attività di formazione professionale di alto livello svolte dai dipendenti.
Si tratta di un credito d’imposta sulle spese sostenute nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2020 (quindi nel 2021) per attività di formazione professionale di alto livello che spetta a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico in cui operano.
Il bonus è pari al 25% di quanto speso, da calcolare su un ammontare massimo di 300mila euro per ciascun beneficiario, e in ogni caso entro il limite complessivo delle risorse finanziarie messe a disposizione (5 milioni di euro).
Ma quali spese sono agevolabili? Il costo aziendale del dipendente durante il periodo di partecipazione a corsi di specializzazione e perfezionamento (durata uguale o sopra i 6 mesi), in Italia o all’estero, per ambiti legati a nuove tecnologie/Piano Industria 4.0. Alcuni esempi pratici:
- sicurezza cibernetica;
- prototipazione rapida;
- realtà aumentata;
- robotica;
- manifattura additiva;
- integrazione digitale dei processi aziendali
Il bonus può essere utilizzato solo in compensazione tramite F24 e non concorre alla formazione del reddito. Con un decreto attuativo del MEF di prossima emanazione, verranno fornite tutte le specifiche.
Sviluppo/acquisizione di nuove competenze manageriali
L’art.60-bis interviene invece sull’art.1 commi da 536 a 539 della Finanziaria 2021 (178/2020), incentivando il capitale umano in settori strategici per lo sviluppo economico e sociale italiano e per promuovere l’inserimento dei giovani neo-laureati nel sistema produttivo. Si va, quindi, ad ampliare la platea dei beneficiari che sostengono finanziariamente, tramite donazioni effettuate nel 2021 o nel 2022, nella forma di borse di studio, iniziative formative finalizzate allo sviluppo e all’acquisizione di competenze manageriali, promosse da università pubbliche e private ed enti similari.
Queste attività in questione sono premiate con un credito d’imposta fino all’80% (grandi imprese), al 90% (medie imprese) e al 100% (piccole e micro imprese) delle donazioni effettuate entro l’importo massimo di 100mila euro. Il contributo, riconosciuto sotto forma di credito d’imposta, è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24. Anche qui serve però un decreto attuativo del MEF per far ‘partire’ il tutto.