Un governo più politico che tecnico, almeno a vedere i primi nomi che circolano per i vari ministeri. Marina Calderone al lavoro, Matteo Salvini alle infrastrutture, Giancarlo Giorgetti al Mef, Antonio Tajani agli esteri, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbero essere i titolari dei dicasteri dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Le consultazioni dovrebbero partire giovedì, con la coalizione di centrodestra che cercherà quindi di trovare la quadra in questi giorni, anche per risanare le discussioni aperte con le votazioni dei presidenti di Camera e Senato.
Pochi dubbi su chi sarà il premier: Giorgia Meloni, infatti, ha avuto una netta preferenza alle urne e sarà lei a guidare la delegazione del centrodestra dal presidente Mattarella. Dopo gli screzi della scorsa settimana era uscita l’ipotesi che Forza Italia potesse andare da sola al Colle, possibilità che pare scemata. Sembrano abbastanza certi anche i nomi dei due vicepremier: Matteo Salvini e Antonio Tajani, che saranno poi anche rispettivamente ministro delle infrastrutture e degli esteri. Si trova convergenza anche per il nome di Giancarlo Giorgetti al Mef come di Guido Crosetto al Mise, con Gilberto Pichetto Fratin che potrebbe andare al ministero della transizione ecologica. Al lavoro, come anticipato, molte delle liste ancora non ufficiali indicano la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro Marina Calderone, come c’è più di una conferma per Daniela Santanchè al turismo, Carlo Nordio alla giustizia, Francesco Rocca alla salute e Maurizio Lupi ai rapporti con il Parlamento.
Altri nomi, invece, divergono a seconda delle fonti. Un dato però è comune a praticamente tutte le liste; sarà un governo molto politico, con alcuni dicasteri di peso affidati a lega e forza Italia (in particolare il Mef) con un numero ridotto di tecnici. Qualcosa di molto diverso rispetto a quello che si è visto nelle ultime due legislature.
Questo sempre che il centrodestra riesca a rimanere unito; la settimana scorsa, dopo le elezioni di Ignazio La Russa e di Lorenzo Fontana, la coalizione ha mostrato molte crepe, fino all’ormai famoso “pizzino” di Silvio Berlusconi in cui erano citati alcuni suoi giudizi, non lusinghieri, sulla Meloni. Per ora la discussione sembra rientrata e la lista dei ministri che gira parrebbe accontentare le richieste di Forza Italia e Lega. Entro la prossima settimana potremmo avere i primi responsi, comunque la maggioranza è ancora ampia e pronta a iniziare a guidare il governo.