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Adepp, 1,6 milioni di professionisti, 370 milioni in aiuti Covid

da | 23 Ott 2021 | In evidenza

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Un plotone di 1 milione 666.401 professionisti iscritti alle Casse di previdenza private e privatizzate, nella nostra Penisola. Di questi, quasi la metà (il 47%) era nelle condizioni per incassare l’indennità per i danni subiti dall’arrivo del Covid-19, nel 2020, da 600/1.000 euro per tre mensilità. E di cui almeno il 53% «rientra nella fascia d’età 40-60 anni», mentre progredisce il divario generazionale, giacché «fra il 2005 e il 2019, i nuovi associati sono diminuiti del 6%, di cui il 51% sono donne, e il numero di under40 è calato dal 41% del 2005 al 28,1% del 2019». È parte dell’affresco emerso oggi dagli Stati generali della previdenza organizzati dall’Adepp (l’Associazione degli Enti pensionistici privati, di cui fa parte l’Eppi, la Cassa dei periti industriali), presieduta da Alberto Oliveti, che si sono tenuti a Villa Miani, a Roma; Per far fronte all’emergenza Covid-19, «finora, le Casse hanno stanziato oltre 370 milioni di euro», ha tenuto a sottolineare la vicepresidente dell’Associazione Tiziana Stallone e numero uno dell’Enpab (biologi), aggiungendo che si sta sovvenzionando anche la formazione, per sviluppare «competenze necessarie per rispondere alle crisi contingenti e alle trasformazioni future».

«La nostra autonomia e il nostro conoscere le platee ci ha fatto agire con largo anticipo elaborando misure a sostegno della crisi, interventi come la rateizzazione dei contributi, la sospensione degli interessi e delle sanzioni, la concessione di proroghe dei pagamenti e degli adempimenti derogando in alcuni casi anche al requisito della regolarità contributiva per poter accedere ai sussidi. Abbiamo potuto erogare assistenza mirata e risorse per gli iscritti anche grazie all’equiparazione della quarantena fiduciaria alla malattia, ma con lo sguardo attento alla crisi abbiamo ragionato in termini di rilancio», ha specificato.

Il 2020 e il 2021, è affiorato dal dossier, «sono stati anni difficili per i liberi professionisti, tuttavia, accanto ai numerosi interventi previsti dal Legislatore, le Casse hanno promosso ulteriori iniziative provvedendo a far slittare i termini per il pagamento dei contributi previdenziali, riconoscendo contributi specifici a favore degli iscritti che si sono trovati in difficoltà, nonché sostenendo il costo finanziario per l’accesso al credito».

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Pur assistendo, è stato specificato, alla crescita e all’incremento del numero delle giovani iscritte, le professioniste dichiarano – in media – redditi del 45% inferiori ai colleghi e infatti, mentre il guadagno dichiarato dai colleghi uomini ammonta a 43.000 euro, quello medio delle donne è di circa 24.000 euro.

Avanza, quindi, in base alle rilevazioni dell’Adepp, il «gender pay-gap»: al Nord la differenza uomo donna è del 46%, al Centro del 47%, mentre al Sud del 43%: i redditi più alti vengono dichiarati dagli uomini che esercitano in Lombardia: circa 65.000 euro annui. Quelli più bassi, invece, si registrano in Calabria dove una professionista dichiara poco più di 13.000 euro.

 

 

 

 

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